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Robot umanoidi: la startup Figure lancia i suoi prototipi

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L’idea di creare robot umanoidi risale a molti anni fa, ma è solo negli anni ’50 che si inizia a parlare di robot programmabili, grazie alla teoria della “macchina universale” di Alan Turing. Negli anni ’70, Isaac Asimov introduce i “robot positronici”, ispirando la creazione dei primi prototipi di robot umanoidi negli anni ’80 e ’90. Nel 1972, l’Università di Waseda in Giappone crea il primo robot umanoide funzionante, il WABOT-1, mentre nel 1990 il MIT presenta il primo prototipo di robot umanoide completamente autonomo, il Cog (in foto):

Oggi, molte aziende lavorano per creare robot umanoidi avanzati e versatili, come Boston Dynamics, Softbank Robotics e la startup Figure. Nonostante la tecnologia abbia compiuto notevoli passi avanti, ci sono ancora molte sfide da affrontare nella creazione di robot umanoidi efficienti e autonomi. La nostra fisicità inefficace rappresenta un ostacolo alla creazione di robot altrettanto efficienti, e potrebbe essere necessario pensare in modo diverso per trovare soluzioni innovative. Alla ricerca di robot in grado di svolgere attività “umane”, è stato naturale creare macchine che si adattino alle nostre caratteristiche fisiche. Tuttavia, per fare un passo avanti nella creazione di robot efficienti, dovremmo forse pensare in modo diverso e cercare soluzioni che non si basino necessariamente sulla nostra immagine.

La startup Figure, fondata da Brett Adcock nel 2020, ha recentemente annunciato la creazione dei suoi primi prototipi di robot umanoidi avanzati e versatili, i Figure 01. La società ha ricevuto un investimento iniziale di 100 milioni di dollari da parte di importanti investitori (tra cui la società di venture capital Lux Capital e il fondatore di Salesforce, Marc Benioff) ed è composta da un team di esperti provenienti da aziende come Boston Dynamics, Tesla, Apple e Alphabet X. La società ha inoltre stretto partnership con aziende come Qualcomm, che fornirà la tecnologia per la connessione wireless dei robot, e Nvidia, che fornirà le schede grafiche per l’elaborazione delle immagini. L’obiettivo finale di Figure è quello di creare robot utilizzabili in diversi settori, dall’edilizia alla logistica e alla vendita al dettaglio.

figure startup robot

Secondo la società, i suoi robot umanoidi avranno la capacità di apprendere e adattarsi autonomamente alle situazioni, grazie all’uso di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale e la robotica cognitiva. Inoltre, la società ha dichiarato di avere un approccio etico alla creazione di robot umanoidi, cercando di evitare il rischio di creare macchine che possano sostituire gli esseri umani sul posto di lavoro. Tuttavia, nonostante i progressi compiuti negli ultimi decenni, ci sono ancora molte sfide da affrontare per rendere i robot umanoidi una realtà diffusa.

Uno dei principali ostacoli è la complessità dei sistemi di controllo dei robot umanoidi, che richiedono un’interazione precisa tra i sensori, i motori e il software. Inoltre, i robot umanoidi devono essere in grado di adattarsi a diverse situazioni, come superfici irregolari o oggetti di forma non convenzionale, il che richiede un’elaborazione delle informazioni molto sofisticata.

Un altro ostacolo è rappresentato dalle sfide etiche e sociali legate all’uso dei robot umanoidi. Sebbene i robot umanoidi possano essere utilizzati per svolgere attività pericolose o noiose, come la pulizia di ambienti contaminati o il sollevamento di pesi pesanti, la loro introduzione potrebbe portare alla sostituzione dei lavoratori umani e a un impatto negativo sulle comunità.

Inoltre, ci sono preoccupazioni riguardo alla privacy e alla sicurezza dei dati, poiché i robot umanoidi potrebbero raccogliere informazioni sensibili durante la loro interazione con gli esseri umani.

In definitiva, l’idea di creare robot umanoidi è affascinante e promettente, ma richiede ancora molti progressi tecnologici e un attento esame delle sfide etiche e sociali legate al loro uso. La startup Figure è solo una delle tante aziende che stanno cercando di rendere questa visione una realtà, ma il futuro dei robot umanoidi rimane ancora incerto.